Nazioni diverse per storia, eredità e cultura si impegnarono, dopo gli orrori della seconda guerra mondiale, a condividere un patrimonio di valori e interessi, dando vita ad un’Europa unita e in pace.
Con il tempo le sue Istituzioni sono state riformate per rendere l’Unione europea non più solo un sistema di alleanze o una mera coalizione a fini economici, bensì una vera comunità di popoli: “Uniti nella diversità” ne è il motto.
I cittadini europei sono riusciti nel tempo a cooperare, mantenendo al tempo stesso la ricchezza delle diverse culture e tradizioni. Ora questo “spirito europeo” pare infrangersi dinanzi a difficoltà contingenti: talvolta l’Europa non appassiona più e viene additata come causa e non soluzione di problemi, oltre che come impositore di vincoli.
Malgrado le sue difficoltà e le sue debolezze, l’Europa ha ancora molto da dare al mondo: il suo umanesimo, la sua forza ragionevole, la sua capacità di dialogo, le sue risorse, il suo modello sociale, il suo diritto, la sua cultura.
I cittadini europei sono chiamati ad eleggere i propri rappresentanti al Parlamento europeo. La ripartizione dei seggi tiene conto della popola- zione della popolazione di ciascun paese. A seguito della BREXIT, all’Italia spettano 76 seggi (73 alle elezioni del 2014). Il sistema elettorale è stret- tamente proporzionale (con soglia di sbarramento del 4%), così che tutti i partiti politici abbiano la possibilità di inviare al Parlamento europeo un numero adeguato di rappresentanti. È possibile controllare che i parla-mentari eletti partecipino effettivamente ai lavori del Parlamento euro- peo sulla pagina istituzionale di ciascun deputato.
Per le elezioni, L’Italia è divisa in 5 circoscrizioni: Italia nord-occidentale; Italia nord-orientale; Italia centrale; Italia meridionale; Italia insulare.
I candidati si presentano alle elezioni in quanto membri di partiti politici nazionali, con la possibilità di aggregarsi a gruppi politici transnazionali. Da questi ultimi verrà anche l’indicazione, facendo seguito ad una inno- vazione introdotta per le elezioni del 2014, per il rispettivo candidato alla presidenza della Commissione, l’organo esecutivo dell’UE. Il candidato del partito che avrà ottenuto la maggioranza dei voti (il Partito popolare euro- peo) si aggiudicherà probabilmente la carica di Presidente della Commis- sione, previa approvazione del nuovo Parlamento.